Uno studio pubblicato venerdì 30 dicembre 2022 su Classical and Quantum Gravity da ricercatori delle università di Varsavia e di Singapore presenta una “estensione della teoria spaziale della relatività” che va oltre il modello tradizionale a tre dimensioni spaziali più una dimensione temporale. Nel nuovo modello le particelle possono muoversi più velocemente della luce senza violare le leggi fondamentali della fisica.
Su ipotetiche particelle superluminali, chiamate tachioni (dal greco takùs, veloce) i fisici lavorano da più settant’anni. In particolare se ne occupò Erasmo Recami, che fu anche biografo di Ettore Majorana. Nella relatività classica i tachioni sono ammessi a condizione che non possano varcare il confine tra velocità sub-luminali e super-luminali. Come disse con una battuta Tullio Regge, “Tachioni si nasce, non si diventa”.
Secondo il lavoro appena pubblicato, supponendo che esistano particelle superluminali, ciò non significa che l’universo sia “indeterminato” dal fatto che le particelle inizino a muoversi simultaneamente lungo molte traiettorie, secondo il principio della sovrapposizione quantistica. L’esistenza di tali particelle richiede la creazione di una nuova definizione di velocità e cinematica, che preservi “il postulato di Einstein della costanza della velocità della luce nel vuoto anche per gli osservatori superluminali“, ha sottolineato uno degli autori, Andrej Dragan. Il coautore dello studio, Krzysztof Turzyński, ha sottolineato che è molto difficile trovare una tale particella, riuscirci sarebbe una impresa da premio Nobel.
Link: https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1361-6382/acad60