Quando la Terra fu libera di muoversi

Solo nel 1822 il moto del nostro pianeta non fu più considerato un’eresia. L’incidente che portò a riconoscere il sistema copernicano fu provocato da un libro di Giuseppe Settele: a questo oscuro personaggio dedicò uno studio l’astronomo Paolo Maffei, scopritore di due galassie e autore di “Al di là della Luna”. Nel 1835, senza clamore, il “Dialogo dei massimi sistemi” scomparve dall’Indice dei libri proibiti. Il “caso Galileo” fino a papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Il 20 ottobre 2013 a Foligno Cesare Barbieri dell’Università di Padova e Mario Di Sora, presidente dell’Unione Astrofili Italiani, hanno rievocato un evento che cambiò la divulgazione dell’astronomia in Italia: la pubblicazione di “Al di là della Luna” di Paolo Maffei. Sono passati quarant’anni. All’epoca Maffei – nato ad Arezzo nel 1926 e scomparso nel 2009, direttore dell’Osservatorio di Catania, professore di astrofisica a Roma e Perugia – era già famoso per la scoperta di due galassie visibili soltanto nell’infrarosso. Dopo quel libro, pubblicato nella Biblioteca della Enciclopedia Scientifica e Tecnica di Mondadori diretta dal lungimirante e benemerito Edgardo Macorini, diventò popolarissimo tra gli astrofili italiani. Seguirono altri titoli di successo: “I mostri del cielo”, “La cometa di Halley”, “L’universo nel tempo”. Ben presto Palo Maffei si affermò anche all’estero: ancora oggi è uno dei pochi nostri autori di divulgazione scientifica che siano stati tradotti negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

“Al di là della Luna” rimane il libro più famoso di Paolo Maffei. Il meno noto è l’ultimo che scrisse: “Giuseppe Settele, il suo diario e la questione galileiana”, pubblicato nel luglio 1987 dalle Edizioni dell’Arquata di Foligno. Non è un libro rivolto al grande pubblico: racconta una vicenda di storia dell’astronomia che attiene più alla ricerca accademica che alla divulgazione. Maffei stesso considerava questo lavoro come propedeutico a un testo più approfondito che avrebbe dovuto contenere altri saggi e documenti su Giuseppe Settele.

Già: parafrasando il Don Abbondio di Manzoni a proposito di Carneade, Giuseppe Settele, chi era costui?

Vissuto a cavallo tra Settecento e Ottocento, Settele fu matematico, astronomo e archeologo, ma nessuno lo ricorderebbe se non avesse subito l’ultima censura della chiesa di Roma contro il moto della Terra, in conformità con la sentenza di condanna subita da Galileo Galilei nel 1633.

Molti si sorprenderanno, ma soltanto nel novembre 1822 la chiesa cattolica accettò ufficialmente l’affermazione che il nostro pianeta ruota su se stesso e orbita intorno al Sole, e un testo universitario di Giuseppe Settele fu all’origine della storica svolta. Dopodiché il “caso Galileo” sembrò chiuso, almeno fino a quando Giovanni Paolo II non volle riaprirne l’esame, questa volta con l’intento di riparare un errore della Chiesa e di riabilitare lo scienziato pisano, intento che, come vedremo, non è pienamente raggiunto neppure oggi.

Continua nel file(…)

Perché hai letto «Quando la Terra fu libera di muoversi» ti potrebbe interessare anche: