Tristezza per la scomparsa di Vincenzo Cerami. Scrittore, sceneggiatore di Pasolini e Benigni, regista, maestro di scrittura. Venuto dal nulla. Timidissimo studente in una scuola media di Fiumicino, stentava persino a balbettare. Fu il suo insegnante di italiano, un trentenne Pier Paolo Pasolini, a intuirne le capacità leggendo un suo tema.
Lo ricordo, il caro Vincenzo, riportando qui due e-mail che mi scrisse quando, parecchi anni fa, lo invitai alla Fondazione Ferrero di Alba. Poche righe, che rivelano una grande anima.
Caro Piero,
puoi telefonarmi quando vuoi, ovviamente. Sono contento dello scienziato-ex letterato. Io ho fatto il contrario, dopo un po’ di anni di “Fisica” qui a Roma, ho lasciato per scrivere. Immagino che dovrai fare una introduzione (anche per informare il pubblico su chi hanno davanti): troverai molto materiale nel mio sito
Il titolo dell’incontro è “La bottega del racconto”: un tema vasto e aperto. Ma è meglio telefonarsi. Lo farei io se avessi il tuo numero (non me lo hai lasciato).
Ti abbraccio, a presto
Vincenzo
Caro Piero,
vedo che il tuo curriculum ha ben poco da invidiare al mio. Abbiamo fatto tanto, si vede che anche tu fai parte di coloro che si svegliano presto. Però chi si sveglia tardi forse è più felice. Chi sa! La tua letterina mi ha ricordato che anche io ho lavorato con Piero Angela. Con lui ho fatto non so più quanti “Quark in pillole”, abbiamo vinto anche un premio importante (non mi ricordo quale) come migliori giornalisti scientifici. Ogni tanto lo vedo, ci vogliamo bene. Mi fa tanto piacere conoscere una persona come te e spero ne possa venir fuori una dolce amicizia.
A più tardi,
Vincenzo