Addio a Renzo Rossotti. giornalista, scrittore, filatelico, gentiluomo di inesauribile humour. Con lui se n’è andato anche un po’ di mio padre. Renzo l’aveva conosciuto e ad ogni incontro me lo rievocava. L’ultima volta fu un mese fa, davanti al Caffé Platti, dove Rossotti ormai faceva parte dell’arredo urbano. Chi non c’è più vive nei ricordi di chi c’è ancora. Mio padre viveva in un mucchietto di sinapsi di Renzo, e ora quelle sinapsi il ricordo l’hanno lasciato svaporare. Rimane il mio ricordo del ricordo che Renzo aveva di lui, un gioco di specchi che rimanda immagini sempre più vaghe, sempre più elusive. Ciao, Renzo. Un mese fa mi promettesti un pezzo per “le Stelle” sui francobolli di tema astronomico e astronautico. Lo aspetto, mi raccomando!
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