Un amico astronomo di Bologna che non è più un ragazzino e sarà padre a marzo, mi scrive di aver ottenuto il rinnovo per tre mesi del suo contratto di ricerca dopo un’attesa che lo ha lasciato con il fiato sospeso fino all’ultimo minuto, anche a Capodanno.
Che Paese! Tre mesi di contratto!
E intanto la vita va avanti con una creatura in arrivo e tutto il resto.
Dobbiamo domandarci come abbiamo potuto in vent’anni distruggere tutto ciò che di buono avevamo, e insieme far crescere ad anabolizzanti quel che avevamo di peggio. Se penso alle speranze che avevo davanti ai processi di “mani pulite” mi viene voglia di andare in strada a urlare, da solo.
Sembrava che si potesse diventare un Paese onesto e civile. Invece i vent’anni che sono seguiti hanno generato razzismo, maleducazione, rigurgiti fascisti, arricchimento dei ricchi e impoverimento dei poveri, incertezza del lavoro, una generazione di giovani senza prospettive, la sistematica demolizione del progetto dell’Unione Europea, la commiserazione o il disprezzo per il nostro Paese all’estero.
E adesso siamo ancora qui, con una banda di ladri villani alleati al braccio borghese della mafia.