27 Febbrio 2013

Dopo questo voto cinque osservazioni:

  1. La sorpresa non è il Movimento 5 Stelle; la sorpresa è che i cittadini italiani abbiano ancora in così gran numero dato il loro via libera al pdl: come se l’immagine dell’Italia demolita all’estero, il disastro dei conti pubblici, gli aumenti reali di tasse imposti ai più poveri facendo finta di alleggerire la pressione fiscale, le notti di Arcore, il parlamento che vota sulla nipote di Mubarack, gli scilipotiani acquistati al mercato, gli scandali della regione Lazio e della Regione Lombardia etc etc, tutto fosse già dimenticato. Tutto. Di analoga amnesia hanno fruito Bossi, Calderoli, il cerchio magico al completo, nonché Maroni quando ancora due mesi fa diceva “mai più con Berlusconi” . Se è vero che i ricordi per fissarsi devono passare in quella parte del cervello che si chiama ippocampo, gli italiani non hanno ippocampo; questo è il vero problema politico.
  2. Sono tra i tanti che si preoccupano per l’eterogeneità e la mancanza di riferimenti culturali del Movimento 5 Stelle; una “cosa” che è nata da Grillo e da un alchimista della comunicazione e che risulta avere dentro un terzo di ex-sinistra, poco meno di un derzo di ex-berlusconiani e un mix di tutto il resto, può sgretoalrsi da un momento all’altro; eppure ho l’impressione che tante persone nuove siano in ogni caso un fatto positivo; potrebbero essere migliori dei loro guru.
  3. Monti la delusione più grande me l’ha data con il discorsetto post-voto; tutto centrato su se stesso e sul suo movimento: per essere nati da poco il 10 per cento è molto, siamo stati bravi, abbiamo preso 60 mila voti al giorno etc etc; peggio dei peggiori partiti classici, quelli che non perdevano mai; non una parola sull’unica cosa che doveva dire: e ora che cosa facciamo dell’Italia.
  4. Su Udc e Casini, una citazione dal saggio e sciagurato Bersani: di tatticismo si può anche morire; e poi quest’uomo che sa sempre tutto e giudica tutti, che difende la Vita e i Valori cattolici, che sempre spiega agli altri che cosa si deve fare, come mai ha la bocca cucita su Formigoni?
  5. L’ultimo paradosso di questa democrazia malata di porcellum: l’Italia del Nord, da Maroni detta padania, sotto il comando di un partito che a stento arriva al 4 per cento, ma che per puro interesse dei suoi capi sta insieme con sappiamo chi.

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