Oggi trasloco da “la Stampa” di via Marenco alla nuova sede di via Lugaro (Ernesto Lugaro, psichiatra di formazione positivista, successore di Cesare Lombroso all’Università di Torino; nato nel 1870, morto a Salò nel 1940). Il vecchio palazzo si spegne a poco a poco. Le stampanti sono state staccate, le stanze svuotate o quasi, nei bagni finisce il sapone liquido, si esauriscono le tovagliette di carta. Ho spostato quintali di libri. Trovato vecchie carte che non sapevo più di avere. Tra queste il progetto che avevo fatto e realizzato nel 1999 per celebrare il centenario Fiat e riallestire il museo storico. Marchionne non era ancora neppure all’orizzonte. Mi torna alla mente mezz’ora di conversazione con l’Avvocato per informarlo sulla mostra poco prima che lui la inaugurasse. Fece molte domande. Così precise da esigere risposte brevi. Quando all’inaugurazione prese la parola, della mostra e dei criteri che l’avevano ispirata sapeva tutto. Come l’avesse fatta lui. Tornando al trasloco, il carrello per caricare i libri sferragliava in modo sinistro nei corridoi vuoti e nell’autorimessa deserta. La nuova sede è tutta bianca. Ho ancora lavorato nella tipografia di via Roma, prima del trasferimento in via Marenco, e là era tutto nero. In occidente il nero è il colore del lutto. In oriente è il bianco.
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