“Nature” pubblica uno studio che documenta la “resurrezione” di neuroni in cervelli di 32 maiali macellati (18 aprile 2019). La “seconda vita” dei neuroni si è prolungata per 36 ore. I cervelli sono stati connessi a un sistema chiamato BrainEx che fornisce ai campioni di tessuto cerebrale sostanze nutrienti, ossigeno in sangue sintetico e un conservante. La ricerca si è svolta all’Università di Yale (Usa).
“Il risultato ottenuto non significa che abbiamo rianimato il cervello – spiega Zvonimir Vrselia, coautore dell’articolo -. In nessun momento abbiamo osservato una attività elettrica associabile a percezione. Clinicamente non si può parlare di un cervello vivente ma solo di un cervello cellulare attivo”.
In ogni caso l’obiettivo dei ricercatori di Yale non è far rianimare organismi dopo la morte cerebrale ma “migliorare le conoscenze sul cervello studiandone le connessioni in un modello tridimensionale grande e complicato”. Questo lavoro potrebbe portare a cure migliori per pazienti copliti da emorragia cerebrale.