A Milano per firmare le copie-recensione della Storia sentimentale dell’astronomia. Non ero mai stato alla Longanesi. Una vera casa editrice, forse una delle ultime, dove respiri l’odore della carta stampata e dell’intelligenza che c’è dietro in chi la produce. In una casa né vecchia né nuova vicino a corso Sempione, vicino alla storica sede della Rai. Amministrazione, ufficio stampa, redazione, direzione distribuite su vari piani; scrivanie dove si vede il lavoro, che è proporzionale all’apparente disordine. Una carissima ed efficientissima Valentina Fortichiari, grande esperta di comunicazione. Giuseppe Strazzeri rilassato in direzione, con accanto il sorridente Guglielmo Cutolo. Consapevoli di fare un mestiere difficile ma privilegiato. Dedicando le copie mi è capitato di usare la parola amicizia. Sentivo che il suo significato si è impoverito. Mi viene in mente che la colpa è di Facebook. Che cosa vuol dire amico? Che cosa vuol dire “ti chiedo l’amicizia”? L’amicizia non si chiede. La si dà. E la si riceve. Senza domande. Senza risposte.
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