Terribile la strage dei fondamentalisti islamci nella redazione del settimana satirico “Charlie Hebdo”.
L’Islam pacifico ora è a un bivio: deve dimostrare da quale parte vuole andare. Riflessione piccola piccola, che spero non venga fraintesa: l’umorismo può (forse, non sempre) essere universale, la satira no. Proprio perché abbiamo la fortuna di essere figli dell’Illuminismo che ci ha liberati da ogni tentazione fondamentalista, noi occidentali dovremmo ricordarcelo. Non si tratta, per gli autori di satira, di fare dell’autocensura ma di conoscere lo strumento che si usa. Potenza e limiti.
Tutti poi dobbiamo ricordarci che “scontro di civiltà” è un’espressione infelice, sbagliata, contraddittoria. Le civiltà, se sono civiltà, si incontrano, non si scontrano. Che cosa non farebbero i giornalisti per un titolo ad effetto.
Servizi in diretta di France 24 e Rai News 24. Un lavoro ben fatto. Ma all’addetta culturale italiana a Parigi avrei posto una sola domanda: “Mi dà il cellulare di Houellebecq?”
Sarebbe stato interessante sentire a caldo un parere sull’accaduto dalla voce di questo scrittore che ha appena mandato in libreria un romanzo nel quale si fantastica sulla morte dell’Illuminismo e la vittoria finale dell’Islam estremo. Che cosa non si fa per una copia in più.
Invece di scrivere fantageopolitica sulla morte dell’Illuminismo, dovremmo pensare a come porgelo a chi non l’ha avuto.